Marrazzo, portavoce Gay Center, fa un appello ai partiti per accogliere le istanze del mondo LGBT. Forse vale la pena tenerne conto. Il 12,8 per cento degli elettori si dichiara omosessuale o bisessuale. Il 6,2 per cento degli italiani sarebbe pronto a votare una lista arcobaleno
L’elettorato gay vale il 6,2 per cento. Ecco perché i partiti sbagliano a ignorarlo

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Non è un caso se il 69 per cento degli elettori si dichiara favorevole ai diritti e al sostegno per le persone lesbiche, gay e trans. Alcune aree politiche sono ovviamente più vicine a questi temi. Tra i sostenitori del centrosinistra e del Movimento Cinque Stelle, per esempio, la percentuale sfiora l’80 per cento. Tra gli elettori di Liberi e Uguali arriva all’85,3. Eppure colpisce il dato relativo al centrodestra. «Nel sondaggio – spiegano gli organizzatori dell’incontro – emerge la trasversalità delle battaglie storiche del movimento Lgbt italiano, andando in controtendenza con l’opinione che a destra non ci sia un voto gay friendly». Il partito con gli elettori più sensibili ai diritti omosessuali nel fronte berlusconiano? È Fratelli d’Italia. Stando ai dati della ricerca, infatti, il 67,7 per cento di chi vota FdI ha espresso opinioni positive e di vicinanza alle persone lesbiche gay e trans.Secondo un sondaggio, il 12,8 per cento degli elettori italiani si dichiara lesbica, gay o bisessuale. Una percentuale capace di determinare i delicati equilibri politici, eppure ancora largamente ignorata

Il 69 per cento degli italiani si dichiara favorevole ai diritti e al sostegno per le persone lesbiche, gay e trans. «Nel sondaggio emerge la trasversalità delle battaglie storiche del movimento Lgbt italiano, andando in controtendenza con l’opinione che a destra non ci sia un voto gay friendly»
Il bacino elettorale di questa lista? Si pesca ovviamente nel 12,8 per cento dei votanti italiani che si dichiarano Lgbt (di questi l’8 per cento si dichiara omosessuale e il 4,8 per cento bisessuale). Ma c’è anche un 3,2 per cento di elettori eterosessuali disponibile a votare una lista gay. Senza dimenticare l’elettorato più giovane, più sensibile a questi temi. Ben il 14,4 per cento degli under 25 – certifica ancora il sondaggio – potrebbe scegliere una lista arcobaleno. Superare le parole d’ordine che polarizzano la società italiana tra chi è favorevole ai diritti Lgbt e chi difende la famiglia tradizionale è possibile, ne è convinto Marrazzo. «Non è vero che l’elettorato di centrodestra sia ostile ai gay – spiega – A volte alcuni slogan o prese di posizione appaiono dettati più dal conformismo ideologico che da reali analisi delle tendenze elettorali». Ecco perché l’associazionismo gay lancia un appello ai partiti. Un invito a centrodestra, centrosinistra e Cinque stelle «per inserire nei programmi le tematiche dei diritti delle perone lesbiche e gay, come la legge contro l’omofobia e il contrasto al bullismo. Sono tematiche che possono cambiare il risultato delle elezioni». Sondaggi alla mano, è una scelta che potrebbe fare la differenza il giorno del voto.